Il centro per il benessere animale della SSPCA, inaugurato nel febbraio del 2018, si trova nella zona industriale di Providence, vicino all’aeroporto di Mahé. È facilmente raggiungibile in automobile e si estende su un’ampia superficie pianeggiante e recintata.
Arrivata senza preavviso e dopo un’attesa di mezz’ora, Jimmy, un ragazzo seychellese responsabile del benessere degli animali ospitati, mi ha accompagnato in ogni angolo del rifugio.
Nella struttura è presente un ufficio, una sala d’attesa, un ambulatorio veterinario, ampie aree recintate dove i cani possono stare liberi in gruppo e due padiglioni con ricoveri piccoli e in cemento, simili a quelli dei nostri canili. Nel parcheggio, un’unità mobile per le sterilizzazioni sul territorio.
Il rifugio accoglie cani e gatti feriti, malati o in difficoltà, cuccioli e adulti abbandonati o non graditi. Le malattie infettive come la parvo virosi e i parassiti come le pulci sono tra i principali problemi che i cani e i loro soccorritori devono affrontare. Il virus causa la morte della maggior parte dei cuccioli non vaccinati, mentre pulci e zecche sono un vero flagello. Non è infrequente incontrare cani con gravi lesioni dermatologiche da auto traumatismo indotte dal prurito intenso.
Ogni animale riceve tutte le cure necessarie e, in seguito, verrà vaccinato, inoculato con microchip, sterilizzato.
Dopo un periodo di osservazione, i cani idonei possono essere adottati da famiglie residenti. Alcuni di loro raggiungeranno invece paesi europei come la Germania e la Svezia, dove sono presenti volontari che promuovono le adozioni.
È possibile visitare le Seychelles con il proprio cane?
Le regole per l’importazione dei cani alle Seychelles sono molto rigide e ne riporto solo alcune.
Cani e gatti domestici devono essere dotati di microchip e vaccinati contro la rabbia da 30 giorni a 12 mesi prima dell’ingresso. Devono essere accompagnati da un test di titolazione anticorpale e da un certificato sanitario internazionale.
È prevista una quarantena che varia dalle due settimane ai sei mesi in relazione al paese di provenienza. La discriminante è la presenza della rabbia, quindi i cani provenienti da paesi dove la rabbia è endemica, saranno sottoposti a quarantena più lunga.
Inoltre è vietata l’importazione di soggetti non sterilizzati appartenenti a razze ritenute pericolose. Nell’elenco troviamo Akita Inu, Dogo argentino, Rottweiler, Doberman, Alano e molti altri.
Queste misure, che possono sembrare discriminatorie, sono invece molto importanti per tutelare la salute e le tendenze comportamentali dei cani autoctoni, che sono generalmente miti e ben adattati al territorio.
Jimmy ha spiegato che segnalazioni di morsi alle persone sono molto rare e si verificano prevalentemente quando qualcuno si intromette nelle risse tra cani maschi in concomitanza del calore delle femmine.
I cani vaganti sono in genere, miti e socievoli, ben abituati alle interazioni inter e intraspecifiche. L’arrivo di cani di razze o incroci di razze con tendenze predatorie, competitive, possessive potrebbe creare problemi alla popolazione locale, come già si sta osservando con alcuni incroci entrati illegalmente.
A questo link puoi trovare le regole per l’importazione dei cani : https://www.pettravel.com/immigration/seychelles.cfm
Ma com’è possibile che ci siano così tanti cani e che sia così difficile arginare il fenomeno randagismo sulle isole?
Anni fa, quasi tutte le famiglie possedevano cani, allevati con lo scopo di fare la guardia. Con l’inevitabile cambiamento culturale e l’arrivo del turismo, i cani sono stati semplicemente lasciati liberi di andarsene o allontanati, provocando un aumento dei soggetti liberi e dei relativi problemi sociali e sanitari.
Il governo ha quindi dovuto prendere dei provvedimenti, supportato dalle associazioni che sono sorte sul territorio.
I cani vaganti catturati e poi sterilizzati non vengono reintrodotti sul territorio. Questa scelta ha portato inevitabilmente alla costruzione di strutture ricovero, e il numero dei cani presenti è destinato a crescere.
Di cosa si occupa il centro SSPCA?
Il centro si occupa quotidianamente del soccorso, delle cure e del mantenimento dei cani e gatti ospiti. Vi lavorano molte persone con diverse mansioni e c’è sempre tanto da fare. La mattina della mia vista ad esempio, erano arrivati dei cuccioli di trenta giorni e un gatto ferito.
Oltre ad occuparsi delle sterilizzazioni e alle adozioni, il personale della SSPCA organizza incontri nelle scuole per sensibilizzare bambini e ragazzi al rispetto degli animali. E tutte le occasioni sono utili per le raccolte fondi.
Questo è il sito di riferimento: https://seychellesspca.org/